lunedì 27 gennaio 2014

INCENSO: Effetti Sottili ed Energetici - Parte 4




Incensi e profumi, come cristalli, erbe ed animali, seguono il principio Universale dell’analogia, ossia l’uguaglianza della funzione piuttosto che dell’identità: Ermete Trismegisto nella sua Tavola Smeraldina aveva già enunciato questo concetto con l’adagio «come in alto, così in basso». 

Da sinistra a destra:  foglia ingrandita, vasi
sanguigni umani, rete fluviale dell'Amazzonia

Quando leggiamo che il Sole celeste corrisponde al Cuore nel corpo fisico, non dobbiamo intendere un’identità tout-court, anche perché significherebbe possedere una Stella dalla temperatura di milioni di gradi al centro del petto. L’affermazione va interpretata piuttosto che, come il Sole celeste dal centro del suo sistema diffonde la sua energia e forza vitale sulla Terra tramite i raggi che emana, così il Cuore (“centro” del corpo) distribuisce il sangue (energia e forza vitale) a tutto l’organismo (la Terra) attraverso il sistema vascolare (i raggi). Naturalmente il principio dell’analogia vale anche se vogliamo trovare l’archetipo generale, cioè l’alto, a partire dall’osservazione di fenomeni terreni, o il basso.

Grazie a questa logica, dunque, possiamo affermare che l’effetto sul piano materiale delle sostanze combuste –rimandiamo alla parte 2 per approfondire- irradia analogamente sui livelli vibratori più tenui della materia, quelli che vengono chiamati piani sottili. Una resina purificante come la canfora, oltre ad esercitare il proprio effetto antisettico nell’aria, sarà adatta a rimuovere tutta la sporcizia energetica che si annida in un luogo e nella nostra mente. Fumigando con essa (così come con altri incensi quali mirra, benzoino del siam, chiodi di garofano, …) si contribuisce ad esempio alla dissoluzione di alcuni coaguli di materia astrale o mentale poco graditi: le larve come vengono chiamate in gergo. Si tratta di piccoli e deboli eggregora (forme-pensiero) generate da emozioni improvvise, violente, oppure stati psicoemotivi contingenti in un determinato periodo ripetuti per un tempo sufficiente da divenire stabili. 

Se non vengono sciolti opportunamente innescano un processo di influenza reciproca sempre maggiore tra loro e chi ne viene in contatto, poiché tendono sempre ad auto-alimentarsi. In altre parole, in un luogo dove è avvenuta un’esplosione di rabbia improvvisa, tale emozione genera un “centro vibratorio” con impressa la frequenza specifica rappresentata dall’ira. Chiunque entri nello stesso luogo percepirà quest’informazione emozionale a livello di corpo astrale, cioè quello che presiede alla dimensione emotiva. Seppur al di sotto della soglia consapevole, per il principio di simpatia comincerà a vibrare alla stessa frequenza divenendo più irascibile nei pensieri e negli atteggiamenti senza apparente motivo: in questo modo apporterà nuova energia alla larva presente, aumentandone forza, stabilità e capacità di influenza.

I 12 meridiani della
Medicina Tradizionale Cinese
Portiamo un secondo esempio: la resina d’incenso (olibano) nella farmacopea araba, ayurvedica e cinese è impiegata come antiedematoso contro gli accumuli di liquidi nel corpo. Fumigata in un ambiente, fluidificherà anche la situazione energetica aiutando a sciogliere o ammorbidire eventuali accumuli e ripristinando un circolo armonico.
Gli effetti si riflettono anche sui corpi sottili dell’uomo: lo stesso olibano, così come altri incensi come il copale, il sandalo bianco o l’elemi, vengono utilizzati per la pulizia energetica dei chakra o dei meridiani, dal momento che eliminano eventuali perturbazioni di flusso o vibrazione. Così facendo, l’intero sistema di canali nei quali l’energia si distribuisce all’interno del corpo viene depurato, restituendoci maggior vigore fisico, equilibrio emotivo e lucidità mentale. Per lo stesso principio d’analogia, infatti, la pulizia sottile ci aiuta ad abbandonare emozioni e pensieri indesiderati che sono la causa principale dello squilibrio nei centri energetici. Al contrario ci abituano a coltivare quelli positivi che li rinforzano e armonizzano, creando in questo modo un circolo virtuoso.

Anche l’esoterismo occidentale si avvale degli incensi quali supporto per il lavoro sulle energie esteriori e interiori, seppur con modalità diverse.
Il principio che sta alla base di pratiche come la spagiria o il lavoro rituale, è il riequilibrio dell’Uomo tramite connessione con gli archetipi universali, i quali agiscono tanto a livello spirituale, quanto a livello psico-emotivo che fisico. In questo senso, alcune tradizioni hanno sviluppato aspetti cerimoniali molto precisi e complessi, derivati dagli insegnamenti egizi, della cabalà ebraica o dal sistema filosofico ellenico. In ciascuna delle tre vie ogni elemento costitutivo dev’essere in rapporto armonico e sinergico con gli altri, primo fra tutti lo stato interiore di chi officia. E’ necessario infatti che egli sia allineato con le energie alle quali intende rivolgersi, così da costituire un “ponte” di passaggio grazie alla già citata legge di simpatia universale.

Le 12 costellazioni dello zodiaco
Oltre a questo si procederà allo studio delle disposizioni planetarie, del periodo dell’anno adatto, dei giorni e delle ore, così come della segnatura astrologica degli ingredienti da fumigare. Come abbiamo visto, infatti, gli incensi generano rapidamente specifici stati mentali ed emotivi in chi li inala –rimandiamo alla parte 3 per approfondire-, il che li rende un ottimo supporto per modificare la propria frequenza vibratoria. Questo perché attraverso l’azione del fuoco si liberano l’energia e l’aura della pianta, che i fumi veicolano sottoforma di “messaggio vibratorio” al soggetto, all’oggetto o all’ambiente che ne vengono a contatto. In questo modo è più rapido raggiungere la “porzione archetipa” di realtà della quale si vuol fare esperienza.
Per aumentare l’effetto delle fumigazioni, durante l’epoca medievale oltre ai vegetali venivano impiegati anche cristalli, minerali e parti (organi) di alcuni animali con corrispondenze planetarie adatte.
Va accennato il fatto che anche ad ognuno dei segni zodiacali vengono associati determinati incensi e profumi, che servono ad aumentare o equilibrare le caratteristiche specifiche impresse ai nati sotto quell’influenza.

Anche nella tradizione cabalistica ritroviamo concetti operativi simili: ad ognuna delle sephiroth, e a ciascuna lettera dell’alfabeto, è associato un incenso, che se impiegato consente di connettersi tramite meditazione alle qualità archetipe della sfera o del sentiero che si vuole indagare.
Le visioni o le percezioni che ne derivano possono essere diverse, come esperienze interiori di luoghi consoni al «carattere» della sephirah/sentiero, oppure di animali e/o figure antropomorfe che rappresentano simbolicamente i principi di quel particolare aspetto Divino.

Ciondolo cavo che racchiude erbe profumate
E' interessante notare come anche gli oli essenziali funzionino da elementi radianti tanto da poterne ricavare una sorta di “talismano: è possibile confezionarne alcuni semplicemente imbevendo un batuffolo di cotone nell’aroma desiderato e portarlo addosso cucito all’interno di un pezzetto di stoffa. In passato, invece, profumieri e gioiellieri collaboravano per creare ciondoli cavi e cesellati al cui interno venivano racchiuse ad esempio sfere di profumi solidi, in genere composti da olii e sostanze cerose. In questo modo, quando indossati, esercitavano la loro influenza sia a livello fisico, ossia difesa dagli agenti patogeni, e sia sottile agendo sui plessi psicoemotivi: attualmente si sta riscoprendo quest'antica tecnica che coniuga estetica visiva, piacevolezza olfattiva e utilità per la salute.

Concludiamo col dire che esponendo ai fumi degli incensi qualunque oggetto, esso viene investito e impregnato con l’energia sprigionata dalla combustione degli ingredienti, i cui effetti rimangono attivi anche dopo molto tempo, sebbene il profumo possa essere completamente svanito.

Stay (subtle effects) incensed!

-Eraldo

Altri links: INCENSO - Parte 1;
INCENSO - Parte 2; INCENSO - Parte 3

venerdì 3 gennaio 2014

INCENSO: Effetti Emotivi e Mentali - Parte 3



Dopo aver trattato della storia e delle origini dell’incenso, ed aver descritto in via generale quali sono i suoi effetti fisici e materiali, è il momento di addentrarci dove il microcosmo si lega al macrocosmo: la dimensione emotiva, mentale e psichica.

"Brainstorming" di Michael Zhang
A livello anatomico il senso dell’olfatto possiede delle dinamiche in gran parte ancora inesplorate: alcuni esperimenti hanno evidenziato come la percezione olfattiva metta in funzione varie aree del cervello con frequenza e ordine caotici. In questo caso l’idea di caos non coincide con quella di «casuale», bensì allude a una logica di altissima complessità, in un processo del tutto simile a quello che avviene durante l’espressione del pensiero creativo.

La scienza odierna non si è ancora pronunciata in modo definitivo su cosa sia a livello fisico un «odore»: secondo alcuni si svilupperebbe secondo la struttura molecolare, secondo altri (vedi studi di Luca Turin) la decodifica da parte dei recettori dipenderebbe dalla vibrazione emessa dalle stesse molecole. Per questo, al momento, riguardo alle reazioni che avvengono nell’apparato olfattivo ci si riferisce ai risultati della dissoluzione di sostanze volatili in uno strato di muco che permea l’interno delle nostre narici. Una volta disciolte, lo stimolo prodotto sarà codificato dai recettori, che produrranno gli effetti ai quali abbiamo accennato nell’articolo sugli effetti fisici e materiali. Ad essi va aggiunto che il sistema olfattivo è direttamente collegato alle parti più ancestrali del cervello: il sistema limbico, l’amigdala, la ghiandola pineale (epifisi) e ghiandola pituitaria (ipofisi).

Durante l’inalazione di un qualsiasi odore, quest’ultima si contrae istantaneamente rendendo possibile la commistione di più percezioni sensoriali: un determinato profumo, dunque, può richiamare alla mente un colore o addirittura un suono, ed è per questo che le fragranze in genere vengono divise secondo criteri cromatici o musicali come «tonalità» o «note» (vedi la struttura dell’Odophone di S. Piesse).Le note «di testa» sono quelle più alte, leggere, e le prime a colpire, quelle «di cuore» sono medie, poco più lente ad arrivare ma solide e corpose, mentre quelle «di fondo» sono basse, intense e danno stabilità e persistenza nel tempo ad un profumo.

Poiché le aree cerebrali stimolate dagli odori sono quelle da cui partono anche gli simoli istintivi e risposte emotive, la percezione olfattiva può legarli a particolari situazioni o persone. A seconda dell’intensità associativa, la memoria riporterà a galla tutto quanto è ad esso correlato in qualunque momento si dovesse ripresentare il medesimo odore: nell’inconscio, infatti, non esiste il concetto di tempo. E’ il motivo per cui alcuni incensi (vaniglia, cannella, storace, …) vengono definiti come “regressivi”, perché riportano la psiche al periodo dell’infanzia, quando ad esempio aleggiavano i profumi di torta o biscotti appena sfornati a casa delle nonne.

Tornando alla ghiandola pituitaria, nel sistema dei chakra essa viene associata all’Ajna o Terzo Occhio, sede dell’inconscio e delle facoltà mentali latenti dell’uomo. Oltre a ciò, questo centro funge anche da ponte verso il Chakra della Corona, associato invece alla ghiandola pineale, che se risvegliato porta a quello che viene descritto come stato di Illuminazione. L’epifisi è in grado di secernere autonomamente il neurotrasmettitore chiamato DMT (dimetiltriptamina), un alcaloide psicotropo prodotto naturalmente all’interno del nostro corpo, ma contenuto anche in alcuni tipi di vegetali conosciuti ed impiegati dalle tradizioni spirituali di diverse parti del mondo. In particolare, lo utilizzano gli sciamani dell’area amazzonica per preparare la famosa bevanda Ayahuasca, che ingerita induce stati di coscienza «altri» e visioni.
 
Dischiudere le porte della consapevolezza
Lungi dall’essere così psicoattivo, generalmente, l’incenso può costituire un supporto per dischiudere l’ingresso delle dimensioni trascendenti: alcuni ingredienti come mirra, dammar, mastice, storace, anice stellato, eccetera, sono in grado di esercitare un effetto fortemente calmante sulla psiche e sul turbinio di pensieri dai quali è assediata, favorendo in questo modo la concentrazione e il raggiungimento vuoto mentale.
E’ questa la precondizione necessaria affinché avvenga dhyàna, termine sànscrito che indica l’evocazione prolungata nel mentale di immagini e simboli che rimandano a qualità o esperienze divine, in modo da poterle sperimentare, allinearsi ad esse e dunque assimilarle e interiorizzarle.

Durante l’assenza di pensieri, inoltre, è possibile allenarsi a ripristinare la comunicazione con il proprio Sé Superiore, ossia la scintilla che ci collega al Divino e con esso a tutti gli altri esseri viventi: in sostanza abbinando l’incenso alla meditazione è possibile amplificare i benefici che quest’ultima apporta nello sviluppo della consapevolezza.
Le modalità attraverso cui avviene tutto questo, però, sono decisamente soggettive: a livello energetico, infatti, la percezione e l’elaborazione di un profumo sono il risultato dell’interazione fra una vibrazione di fondo interna all’individuo e quella scaturita dall’essenza che viene diffusa nell’aria.

Ogni sostanza esercita di per sé un proprio effetto caratteristico sulla psiche, sul carattere e sull’umore, in genere analogo a quello che possiede sul piano fisico, e che contribuisce a inclinare gli individui e l’ambiente che impregna verso quel particolare tipo di atmosfera


La Natura profuma per tutti
È logico però, che qualora le persone che ne entrano in contatto risultino disarmoniche con quella scaturita, oppure essa evochi in chi ne viene a contatto delle sensazioni o pensieri a lui/lei sgradevoli, l’effetto può andare dal lieve fastidio, al rifiuto, sino addirittura al terrore. Ciò può dipendere, ad esempio, dalle associazioni di ricordi che questo individuo ha legato al profumo impiegato, oppure al fatto che esso ponga enfasi eccessiva su aspetti fin troppo sviluppati nella persona, o al contrario lo porti in zone della consapevolezza che non si sente di affrontare al momento.

Al contrario, i profumi e l’incenso trovano impieghi efficaci per rinforzare le idee e le associazioni positive fra situazioni, eventi, emozioni e stati dell’essere. In questo modo è possibile costruire una sorta di mappa aromatica della propria psiche, in cui segnare i luoghi mentali-aromatici nei quali tornare per trovare quiete, o recarsi qualora si necessiti di attingere, lavorare o sviluppare particolari aspetti di noi stessi.

Stay (emotional and mental) incensed!