Dove ci sono uomini c’è il fuoco, dove c’è il fuoco c’è il fumo,dove brucia il fumo sacro, c’è armonia.»Preghiera degli Indiani d’America
Resina di Olibano (Boswellia Carterii) |
Non occorse molto ai primi uomini, dopo la scoperta del fuoco, per accorgersi che a seconda della qualità di legno bruciato variava anche l’odore prodotto, in modo particolare quando fra i vari ceppi erano presenti frasche, radici, fiori, resine o frutti.
Aria e Fuoco dunque sono i due elementi principali, ma anche la Terra dalla quale provengono le componenti essenziali per le miscele impiegate. L’Acqua invece si ritrova tanto rappresentata dalla forma liquida nella quale spesso si trovano le resine prima di cristallizzare, quanto come ingrediente utilizzato per scioglierne gli elementi gommosi in modo da rendere compatta ed elastica la mistura prima della lavorazione.
I 4 Elementi. Da sinistra: Aria, Terra, Acqua, Fuoco |
E’ impossibile affermare con certezza quali siano state le prime popolazioni a integrare nelle loro pratiche mistiche l’utilizzo delle fumigazioni. Tuttavia abbiamo testimonianza dell’impiego di alcune sostanze a partire dai testi più antichi di medicina Ayurvedica e da reperti provenienti dalle popolazioni Assire, che circa tremila anni prima dell’epoca Cristiana ne conoscevano proprietà fisiche, sottili ed energetiche. L’occidente avrebbe dovuto attendere circa ottocento anni prima che i Babilonesi annettessero l’incenso alle loro pratiche religiose.
Altri reperti possono essere rintracciati nel Libro dei Morti Egizio o negli scritti Tibetani, i quali forniscono istruzioni precise sull’uso cerimoniale di incensi come coadiuvanti per la meditazione o la preghiera.
Nella Bibbia troviamo le regole per comporre alcuni incensi sacri (Esodo: Cap. 30, vv. 34-38), così come sono stati riscontrati impieghi analoghi nelle cerimonie di popolazioni pre–colombiane, in quelle dello sciamanesimo amerindo o siberiano, tanto quanto nel paganesimo nordico, ellenico e romano.
Sono presenti inoltre elementi di farmacopea a base di fumigazioni (incensoterapia) all’interno della Medicina Cinese (come la moxa/moxibustione), in quella Tibetana, Indiana ed in generale in tutta la parte orientale del mondo, nonché nelle pratiche sciamaniche delle tribù Africane e Sudamericane.
C’è anche chi della preparazione e combustione di sostanze aromatiche ne ha fatto una vera e propria arte: in Giappone troviamo una disciplina chiamata Koh-Do (Koh = Incenso; Do = Via) con la propria filosofia, le regole codificate e lo spirito di continua ricerca e perfezionamento di miscele che oltre all’effetto psico–fisico sviluppino profumi delicati e armoniosi. Il principio che sta alla base di questa Via è la convinzione che osservando, o "ascoltando" il fumo prodotto dall’incenso, concentrandosi su di esso, sia possibile far defluire dal nostro essere tutte le preoccupazioni e gli stati ansiosi che affliggono la dimensione emotiva e mentale, ritrovando quindi l’armonia.
TEBE: Il faraone omaggia la Dea Ma'at con incenso, libagioni, fiori e vino |
Il Kyphi era di fondamentale utilizzo anche durante le cerimonie funebri per fare in modo che le energie sprigionate accompagnassero serenamente l’anima del defunto verso il mondo dei morti.
Ogni tradizione ha i proprio modo di interpretare le fumigazioni e di classificare i vari ingredienti da unire nelle misture, generalmente legata alla cultura, alla filosofia, alla religione ed anche al campo della magia. L'Ayurveda ad esempio attribuisce ad ogni parte delle piante valenza elementale, mentre nella religione Buddhista troviamo una miscela di cinque sostanze aromatiche chiamata Makko, della quale ogni ingrediente è indicato per favorire la trasmutazione di qualità negative in positive.
Albero della Vita: le 10 Sephiroth e i 22 Sentieri |
Ad alcuni dei primi vengono associati i pianeti, mentre una parte degli altri (sentieri) rappresentano i segni zodiacali.
Questo principio di suddivisione simbolica tratto dagli archetipi celesti costituisce il cardine fondamentale della cultura Ellenica classica, che come i suoi predecessori sparsi per il globo ha sviluppato relative corrispondenze e influenze a livello di parti del corpo, tratti somatici, effetti fisici, psichici ed emotivi. Ad ogni pianeta, inoltre, vengono attribuite in via generale le parti delle piante sulle quali esso governa.
Per queste e tutte le altre corrispondenze rimando all’APPENDICE 1.
Le descrizioni riportate in appendice sono molto eloquenti sui criteri di scelta utilizzati nella preparazione delle misture. Così ad esempio: per la medicina tibetana vengono riunite insieme moltissime erbe, resine e cortecce che sono funzionali allo scopo (in alcuni bastoncini vi sono più di 100 ingredienti!); in quella indiana si provvederà affinché ogni mistura contenga tutti e cinque gli elementi, mentre seguendo i dettami delle scienze sacre occidentali, si riuniranno insieme quante più sostanze possibili della stessa sephirah, sentiero, pianeta o anche di altri a loro armonici, in modo da rafforzarne l’effetto e l’influenza.
Saper creare incensi perfettamente bilanciati è una vera e propria arte, al punto tale che nei tempi antichi le conoscenze su ingredienti, attribuzioni analogiche e tecniche di lavorazione erano mantenute segrete, tramandate da una generazione all'altra oppure all'interno della casta dei medici-sacerdoti, in quanto considerati una via diretta per accedere al Divino.
Stay (history) incensed!
-Eraldo
Altri links: INCENSO - Parte 2; INCENSO - Parte 3; INCENSO - Parte 4