mercoledì 23 ottobre 2013

INCENSO: Storia e Origini - Parte 1


Dove ci sono uomini c’è il fuoco, dove c’è il fuoco c’è il fumo,
dove brucia il fumo sacro, c’è armonia.»
Preghiera degli Indiani d’America


Incenso e profumo sono due parole di origine latina che racchiudono al loro interno l’essenza della pratica di fumigare. Incensum infatti significa semplicemente «acceso» e designa qualsiasi oggetto che, una volta stato a contatto col fuoco, continua a bruciare. La seconda parola, Profumo, è di natura composta (dal lat. per fumum) e significa letteralmente «attraverso il fumo», indicando perciò tramite quale mezzo l’aroma e le proprietà di qualche cosa che è incensa possono propagarsi. Se etimologicamente la parola incenso descrive un insieme così vasto di elementi, la botanica rimanda questo termine alla resina che essuda dall'albero della Boswellia.Si tratta di un piccolo e nodoso alberello dalle foglie piccole e rade che cresce in zone calde e asciutte, con scarse precipitazioni, raggiungendo un’altezza compresa in genere fra i tre ed i sei metri. Ne esistono oltre 20 varietà, che si differenziano a seconda della località di provenienza: la Boswellia Carterii cresce in molte zone dell’Africa, la Boswellia Neglecta proviene dalla Somalia, la Boswellia Sacra si trova soprattutto nell’Arabia Meridionale, mentre la Boswellia Serrata è originaria dell’India Orientale.


boswelliaGrande
Resina di Olibano
(Boswellia Carterii)
Quest’albero è conosciuto anche come Olibano, nome di origine Araba (Lùban) che significa «succo lattiginoso», e si riferisce appunto alla resina giallastra che fuoriesce dalle incisioni sulla corteccia: probabilmente fu una delle prime sostanze ad essere utilizzata singolarmente nelle fumigazioni tipiche di quei luoghi, così come per altre preparazioni medicinali. E’ curiosa la supposizione che il nome del Libano possa derivare proprio dal fatto che in quelle zone un tempo molto floride crescesse in abbondanza tale pianta.
Non occorse molto ai primi uomini, dopo la scoperta del fuoco, per accorgersi che a seconda della qualità di legno bruciato variava anche l’odore prodotto, in modo particolare quando fra i vari ceppi erano presenti frasche, radici, fiori, resine o frutti.
Aria e Fuoco dunque sono i due elementi principali, ma anche la Terra dalla quale provengono le componenti essenziali per le miscele impiegate. L’Acqua invece si ritrova tanto rappresentata dalla forma liquida nella quale spesso si trovano le resine prima di cristallizzare, quanto come ingrediente utilizzato per scioglierne gli elementi gommosi in modo da rendere compatta ed elastica la mistura prima della lavorazione.

I 4 Elementi. Da sinistra: Aria, Terra, Acqua, Fuoco
Il profumo, in buona sostanza, può essere assimilato allo Spirito o all’Etere.Questa visione degli archetipi naturali riuniti in una sola materia può essere alla base del motivo per il quale i sapienti d’ogni epoca decisero di avvalersene durante le loro cerimonie sacre o lavori rituali.Oltre a questo, alcune sostanze presenti negli ingredienti impiegati possono favorire lo scopo per il quale sono utilizzati: la resina d’olibano, ad esempio, durante la combustione produce dei cannabinoidi del tutto simili a quelli della canapa indiana, che era utilizzata nella ritualistica egizia per favorire la concentrazione.

E’ impossibile affermare con certezza quali siano state le prime popolazioni a integrare nelle loro pratiche mistiche l’utilizzo delle fumigazioni. Tuttavia abbiamo testimonianza dell’impiego di alcune sostanze a partire dai testi più antichi di medicina Ayurvedica e da reperti provenienti dalle popolazioni Assire, che circa tremila anni prima dell’epoca Cristiana ne conoscevano proprietà fisiche, sottili ed energetiche. L’occidente avrebbe dovuto attendere circa ottocento anni prima che i Babilonesi annettessero l’incenso alle loro pratiche religiose.
Altri reperti possono essere rintracciati nel Libro dei Morti Egizio o negli scritti Tibetani, i quali forniscono istruzioni precise sull’uso cerimoniale di incensi come coadiuvanti per la meditazione o la preghiera.
Nella Bibbia troviamo le regole per comporre alcuni incensi sacri (Esodo: Cap. 30, vv. 34-38), così come sono stati riscontrati impieghi analoghi nelle cerimonie di popolazioni pre–colombiane, in quelle dello sciamanesimo amerindo o siberiano, tanto quanto nel paganesimo nordico, ellenico e romano.
Sono presenti inoltre elementi di farmacopea a base di fumigazioni (incensoterapia) all’interno della Medicina Cinese (come la moxa/moxibustione), in quella Tibetana, Indiana ed in generale in tutta la parte orientale del mondo, nonché nelle pratiche sciamaniche delle tribù Africane e Sudamericane.

C’è anche chi della preparazione e combustione di sostanze aromatiche ne ha fatto una vera e propria arte: in Giappone troviamo una disciplina chiamata Koh-Do (Koh = Incenso; Do = Via) con la propria filosofia, le regole codificate e lo spirito di continua ricerca e perfezionamento di miscele che oltre all’effetto psico–fisico sviluppino profumi delicati e armoniosi. Il principio che sta alla base di questa Via è la convinzione che osservando, o "ascoltando" il fumo prodotto dall’incenso, concentrandosi su di esso, sia possibile far defluire dal nostro essere tutte le preoccupazioni e gli stati ansiosi che affliggono la dimensione emotiva e mentale, ritrovando quindi l’armonia.
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TEBE: Il faraone omaggia la Dea Ma'at con incenso, libagioni, fiori e vino
Per uno scopo simile gli antichi Egizi erano  usi, al tramonto, bruciare il Kyphi, una miscela contenente diversi ingredienti la cui composizione è rimasta in parte segreta: la formulazione più popolare rimane quella di 16 ingredienti scolpita sulle pareti del tempio di Edfu. Le altre due offerte quotidiane prevedevano l'offerta di Olibano all'alba e di Mirra a mezzogiorno.
Il Kyphi era di fondamentale utilizzo anche durante le cerimonie funebri per fare in modo che le energie sprigionate accompagnassero serenamente l’anima del defunto verso il mondo dei morti.
  Ogni tradizione ha i proprio modo di interpretare le fumigazioni e di classificare i vari ingredienti da unire nelle misture, generalmente legata alla cultura, alla filosofia, alla religione ed anche al campo della magia. L'Ayurveda ad esempio attribuisce ad ogni parte delle piante valenza elementale, mentre nella religione Buddhista troviamo una miscela di cinque sostanze aromatiche chiamata Makko, della quale ogni ingrediente è indicato per favorire la trasmutazione di qualità negative in positive.


Albero della Vita:
le 10 Sephiroth
e i 22 Sentieri
Per quanto riguarda la tradizione Ebraica, ripresa poi dalle scienze ermetiche medievali, le classificazioni avvengono sulla base dell’analogia tra macro e microcosmo, conferendo alle erbe come ad ogni altro essere del creato caratteristiche associate all'Albero della Vita, ai 10 diversi stati di coscienza/momenti della Creazione Divina detti Sephiroth (trad: Sfere) e ai 22 Sentieri che le collegano.
Ad alcuni dei primi vengono associati i pianeti, mentre una parte degli altri (sentieri) rappresentano i segni zodiacali.
Questo principio di suddivisione simbolica tratto dagli archetipi celesti costituisce il cardine fondamentale della cultura Ellenica classica, che come i suoi predecessori sparsi per il globo ha sviluppato relative corrispondenze e influenze a livello di parti del corpo, tratti somatici, effetti fisici, psichici ed emotivi.
Ad ogni pianeta, inoltre, vengono attribuite in via generale le parti delle piante sulle quali esso governa.
Per queste e tutte le altre corrispondenze rimando all’APPENDICE 1.
Le descrizioni riportate in appendice sono molto eloquenti sui criteri di scelta utilizzati nella preparazione delle misture. Così ad esempio: per la medicina tibetana vengono riunite insieme moltissime erbe, resine e cortecce che sono funzionali allo scopo (in alcuni bastoncini vi sono più di 100 ingredienti!); in quella indiana si provvederà affinché ogni mistura contenga tutti e cinque gli elementi, mentre seguendo i dettami delle scienze sacre occidentali, si riuniranno insieme quante più sostanze possibili della stessa sephirah, sentiero, pianeta o anche di altri a loro armonici, in modo da rafforzarne l’effetto e l’influenza.
Saper creare incensi perfettamente bilanciati è una vera e propria arte, al punto tale che nei tempi antichi le conoscenze su ingredienti, attribuzioni analogiche e tecniche di lavorazione erano mantenute segrete, tramandate da una generazione all'altra oppure all'interno della casta dei medici-sacerdoti, in quanto considerati una via diretta per accedere al Divino.


Stay (history) incensed!

-Eraldo

Altri links: INCENSO - Parte 2; INCENSO - Parte 3; INCENSO - Parte 4

martedì 8 ottobre 2013

Manifesto Spirituale

 


Spirito e Profumi nasce dalla mia passione per l'utilizzo dell'incenso e degli aromi nella vita quotidiana, sia come mezzo per il riequilibrio personale che metodo di contatto con i propri archetipi; oppure semplicemente per concedermi un momento di relax in cui assaporare un profumo gradevole.
Questo Blog si rivolge a chi è curioso, a chiunque voglia cominciare o abbia già intrapreso un percorso interiore alla ricerca di ciò che si nasconde nelle profondità di se stesso, oltre il velo dell'illusione. Un viaggio nella psiche, nell'anima e nei sensi, per riscoprire ciò che abbiamo dimenticato: fra i molti aspetti anche la forza evocativa dell'olfatto.

Ritengo che tutte le culture spirituali, qualunque sia la loro origine, abbiano pari dignità poichè ciascuna racconta la Realtà dal proprio punto di vista. Allo stesso modo vanno onorati e rispettati i vari mezzi che aiutano i praticanti ad espandere la propria consapevolezza.
Gli incensi, e i profumi in generale, così come la meditazione, l'arte, la danza, il canto... sono solo strumenti affinchè la nostra Essenza trovi lo spazio per esprimersi. Per realizzare, cioè, il vero motivo che ci ha spinti a indossare un abito di carne.

Il mio obiettivo è di creare un luogo virtuale di fusione delle idee, scambio pacifico di vedute, in modo da lasciar interagire tutte le tradizioni filosofiche, esoteriche, esperienziali, integrando anche le nuove frontiere della scienza: credo sia arrivato il momento che tutto il sapere dell'umanità torni ad essere uno, unico e indivisibile.
Vorrei che chi approda su Spirito e Profumi possa sentirsi a casa, libero di esprimersi, di avere dei dubbi, di porre domande e trovare la via per costruirsi da solo le risposte che cerca.


Non voglio spacciarmi per "guru" o "guida spirituale" di alcun tipo.
Non voglio snocciolare precetti, regole di vita o di condotta.
Al contrario: ho aperto questo Blog con la speranza di confrontarci, affinché ognuno trovi la SUA strada per entrare in contatto con chi è veramente.

La vita è un gioco, cerchiamo di divertirci... stay incensed!


- Eraldo